Vincent Lindon e Hélène Vincent |
I
rapporti con i propri genitori, quando compaiono sul grande schermo illuminato
di una sala buia, spesso vengono dipinti come travagliati, incompresi, slegati,
sempre imperniati del connubio onnipresente amore/odio. Questo tema, qui al
Toronto International Film Festival, viene portato dal francese Stéphane Brizé,
con Quelques Heures des Primtemps,
cercando, scavando, con un piccolo prestesto, nei meandri della psicologia di
madre e figlio, usando infine un espediente per unire i loro caratteri in
conflitto. "Volevamo raccontare una storia d'amore tra un figlio e sua
madre, una storia piena del dolore e della rabbia di due persone incapaci di
esprimere i loro sentimenti" così parla lo stesso regista al Festival di
Locarno dove il film è stato proiettato per la prima volta.
Hélène Vincent e Vincent Lindon |
La
storia racconta di Alain, frustrato da una vita poco soddisfacente. Per
sentirsi realizzato e pecuniariamente appagato decide di entrare nel giro delle
droghe leggere. Cerca quindi di far passare dal confine francese 50 chili di
cannabis ma, preso dalla polizia, si ritrova in prigione a scontare 18 mesi di
carcere. Unico modo per evitare la cella è stare agli arresti domiciliari, ma
ad una condizione incontrovertibile, tornare a vivere con la propria madre. Il
loro rapporto è difficile, costretto alla convivenza forzata per un anno e
mezzo. Solo la notizia di lei di un male in stadio terminale convince i due ad avere
un rapporto più intimo e meno silenzioso. Vincent Lindon, ottimo attore, e
Hélène Vincent, sono figlio e madre, mentre il resto del cast è formato da
Emanuelle Seigner, Olivier Perrier e Ludovic Berthillot.
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