TIFF 2012: Quelques Heures des Primtemps, madre e figlio alla ricerca dell'amore

Vincent Lindon e Hélène Vincent

I rapporti con i propri genitori, quando compaiono sul grande schermo illuminato di una sala buia, spesso vengono dipinti come travagliati, incompresi, slegati, sempre imperniati del connubio onnipresente amore/odio. Questo tema, qui al Toronto International Film Festival, viene portato dal francese Stéphane Brizé, con Quelques Heures des Primtemps, cercando, scavando, con un piccolo prestesto, nei meandri della psicologia di madre e figlio, usando infine un espediente per unire i loro caratteri in conflitto. "Volevamo raccontare una storia d'amore tra un figlio e sua madre, una storia piena del dolore e della rabbia di due persone incapaci di esprimere i loro sentimenti" così parla lo stesso regista al Festival di Locarno dove il film è stato proiettato per la prima volta.

Hélène Vincent e Vincent Lindon
La storia racconta di Alain, frustrato da una vita poco soddisfacente. Per sentirsi realizzato e pecuniariamente appagato decide di entrare nel giro delle droghe leggere. Cerca quindi di far passare dal confine francese 50 chili di cannabis ma, preso dalla polizia, si ritrova in prigione a scontare 18 mesi di carcere. Unico modo per evitare la cella è stare agli arresti domiciliari, ma ad una condizione incontrovertibile, tornare a vivere con la propria madre. Il loro rapporto è difficile, costretto alla convivenza forzata per un anno e mezzo. Solo la notizia di lei di un male in stadio terminale convince i due ad avere un rapporto più intimo e meno silenzioso. Vincent Lindon, ottimo attore, e Hélène Vincent, sono figlio e madre, mentre il resto del cast è formato da Emanuelle Seigner, Olivier Perrier e Ludovic Berthillot.


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