TIFF 2012: Jagten, quando una parola può rovinare un'esistenza

Mads Mikkelsen (a sinistra)

Dopo Festen torna l’interessantissimo regista danese Thomas Vinterberg, che ha compiuto gli anni il 19 maggio a Cannes primo palcoscenico del suo nuovo film, portando sul tappeto rosso una storia, Jagten (The Hunt) che si potrebbe definire senza luogo, ma che ristagna in un tempo in cui Facebook e i social network la fanno da padrone. "Il film parla di ciò che accade quando una bugia innocente si diffonde ad infettare la società, come un virus. Specie nell'era di piattaforme come Facebook, le persone possono essere rapidamente etichettate" dice lo stesso regista che attualizza una storia che in altri tempi sarebbe stata troppo concettuale, ma che grazie a Cannes prima e a Toronto poi, e al volere collettivo, assurge ad un ruolo di attualità tra i più vividi.

Mads Mikkelsen
Un quarant’enne di una comunità di un piccolo paesino danese, interpretato da Mads Mikkelsen, si ritrova coinvolto in un giro di piccole bugie che gli sconvolgono la vita. Accusato di pedofilia dalla sua stessa comunità a causa di una piccola menzogna arrivata ai chiacchieroni del paese, viene preso di mira dallo stesso villaggio ormai preda di un’isteria collettiva. L’uomo però lotterà per riavere indietro la sua vecchia vita e la sua dignità, oltre alla sua immagine di brav’uomo per la comunità. Thomas Vinterberg indaga sulle conseguenze di piccoli atti "Trovo affascinante che un destino umano possa essere cambiato così rapidamente, e come poche parole possano scatenare danni enormi". Al Festival di Toronto non è certo tra i più attesi, ma il buon riscontro a Cannes potrebbe portare maggiore pubblicità.


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