Roma Film Festival 2012: 1942, quando morirono 3 milioni di cinesi

Tim Robbins
Nato attore, ottiene la sua piccola fama in film commedia, poi approdato alla regia FENG Xiaogang si cimenta nella settima arte. È nel 2000 che il suo nome comincia a risuonare sia in patria sia alle orecchie dei critici più accorti. Il suo Sigh mostra il divorzio e al contempo lo stile che diventerà inconfondibile nelle pellicole del regista cinese. Spazia sia in opere di attualità sia storiche, film di coppia e di massa, palesando un'abilità fondamentale nel gestire gli attori, qualsiasi numero abbiano, e questo grazie anche al suo esordio attoriale. Al Roma Film Festival porta il suo lavoro più complesso, un film che parla della tragedia della provincia dell'Henan dove nel 1942, in epoca bellica, morirono 3 milioni di persone a causa di una carestia. 1942 rappresenta proprio il contesto storico per ricordare la vicenda tragica, anche se il titolo inglese Back to 1942 enfatizza ancor più questa voglia del regista non solo di mostrare un evento che ha segnato la storia cinese, ma trasportando direttamente lo spettatore in quei cruenti anni. Certamente a Roma, quello di FENG, è il film più impegnato e maggiormente incline alla vittoria finale. Questa la sinossi ufficiale:




Adrien Brody
Nel 1942 la Cina assiste alla più tragica carestia della sua storia moderna, che provoca la morte di almeno tre milioni di persone nella provincia di Henan. La guerra tra le truppe giapponesi e i reparti dell’esercito nazionalista dell’Henan del nord è sul punto di scoppiare, e le intere forniture di grano della provincia vengono deviate verso le truppe cinesi, togliendole alla popolazione. Il proprietario terriero Fan (Zhang Guoli), assieme alla figlia sedicenne Xing Xing (Fiona Wang), al fedele servitore Shuang Zhu (Zhang Mo) e alla sua fittavola Hua Zhi (Xu Fan), si deve unire ai milioni di rifugiati che si stanno dirigendo a piedi verso la provincia dello Shaanxi. Durante il viaggio, Fan incontra tre uomini: l’appassionato giornalista americano Theodore White (Adrian Brody), lo chef diventato giudice Old Ma (Fan Wei), e Padre Simeone (Zhang Hanyu), che sta perdendo la sua fede in Dio e che si rivolge al prete italiano Thomas Megan (Tim Robbins). Un film epico, un kolossal alla Via col vento sul più grande esodo di popolazione dell’ultimo secolo. Tra banditi, battaglie e continui colpi di scena”.


Festival del cinema sociale 2012: il programma completo dedicato alle scuole

La locandina della manifestazione
Da domani 11 novembre per una settimana fino al 18, ad Arezzo parte la 5° edizione del Festival del cinema sociale, promosso dal CESVOT, il centro di servizi e volontariato attivo in Toscana, evento che promuove il cinema italiano ovviamente in ambito prettamente sociale. Quest'anno sono state selezionate opere che hanno affinità con il nostro 2012, proclamato “Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”, per restare incollati alla realtà e attualizzare il cinema. Il Festival del cinema sociale è rivolto in parte anche alle scuole, ovvero la fetta più importante della Società, con un concorso ad hoc che permette ai giovani cineasti di cimentarsi e vedere il proprio audiovisivo proiettato negli otto giorni della manifestazione. Ecco il programma delle proiezioni che si svolgeranno al Teatro Pietro Aretino:



Domenica 11 novembre

Ore 21:30 Scialla! di Francesco Bruni

Lunedì 12 novembre

Ore 21:30 Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio

Martedì 13 novembre

Ore 21:30 Il papà di Giovanna di Pupi Avati

Mercoledì 14 novembre

Ore 21:30 Tre lire – Primo giorno di Andrea Pellizzer

Giovedì 15 novembre

Ore 21:30 Alza la testa di Alessandro Angelini

Venerdì 16 novembre

Ore 21:00 Festa di premiazione e proiezione dei film vincitori

Sabato 17 novembre

Ore 17:00 Proiezione dei documentari prodotti dalla RAI del Friuli Venezia Giulia
Ore 21:00 Proiezione dei documentari prodotti dalla Real Cinema Feltrinelli

Domenica 18 novembre

Ore 15:30 e 17:30 Up di Pete Docter e Bob Peterson
Ore 21:00 Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani