Ravenna Nightmare Film Festival 2012: programma dall'atmosfera scura e notturna

La locandina della manifestazione

Inizia domenica 28 ottobre il Ravenna Nightmare Film Festival, giunto al suo decimo anno, dedica il suo intento totale all'ampliamento della conoscenza del film di mezzanotte, quello dell'orrore che molti fan e seguaci ha in tutto il mondo e che manifesta una nicchia importante del panorama della settima arte. Non soltanto orrore a Ravenna, proclamata per il 2019 come capitale europea della cultura, ma soprattutto atmosfere cupe per ricordare il grande cinema che ha mosso una corrente divenuta genere in poco tempo, partendo dal Solaris di Tarkovskij, film d'apertura, e passando per il maestro Murnau di Nosferatu, immancabile unicum della filmografia orrorifica. Il 4 novembre la serata finale dove si conoscerà il vincitore della decima edizione votata agli appassionati e ai neofiti in cerca di nuovi stimoli.


Domenica 28 ottobre


Ore 16:30 Solaris di Andrej Tarkovskij (1972)
Ore 20:30 Shiver Julian Richards (In concorso)
Ore 22:30 Sette note in nero di Lucio Fulci (1977)

Lunedì 29 ottobre

Ore 20:30 Charm di Ashley Cahill (In concorso)
Ore 22:15 Selezione cortometraggi in concorso

Martedì 30 ottobre

Ore 20:30 Imbred di Alex Chandon (In concorso)
Ore 22:30 Cat Girl – Psycus di Alfred Shaughessy (1957)

Mercoledì 31 ottobre

Ore 20:30 The Last Will and Testament of Rosalind Leigh di Rodrigo Gudiño (In concorso)
Ore 22:15 Don't Look Now di Nicolas Roeg (1977)

Giovedì 1 novembre

Ore 16:00 My Amityville Horror di Eric Welter (In concorso)
Ore 18:00 Rites of Springs di Padraig Reynolds (In concorso)
Ore 20:30 Remington and the Curse of the Zombadings di Jade Castro (In concorso)
Ore 22:30 Le planéte sauvage di René Laloux (1973)

Venerdì 2 novembre

Ore 16:00 Selezione cortometraggi in concorso
Ore 17:30 Gut di Elias (In concorso)
Ore 21:30 OvO + Nosferatu di F.W Murnau (1922)

Sabato 3 novembre

Ore 15:30 The Evil Inside di Perry Reginald Teo (In concorso)
Ore 17:30 Evil di Peter Bebjak (In concorso)
Ore 20:00 True Love di Enrico Clerico Nasino (In concorso)
Ore 22:15 Ereserhead di David Lynch (1977)

Domenica 4 novembre

Ore 16:00 Solaris di Steven Soderbergh (2002)
Ore 18:00 Dr. Jeckyll & Sister Hyde di Roy Ward Baker (1971)
Ore 21:00 Replica del film vincitore 

Torino Film Festival 2012: il Quartet di Hoffman apre insieme a Claudia Gerini

Tom Courtenay e Maggie Smith

Da Toronto in Canada a Torino nella nostra bella Italia, il passo è breve. Da un palcoscenico enorme, forse uno dei più importanti nel panorama mondiale, ad uno più raccolto, ma comunque considerevole, anche se quest'estate ha dovuto sottostare alla legge impari del Roma Film Festival, manifestazione che si sovrapporrà a quella diretta da Gianni Amelio, dal 23 novembre al 1° dicembre, fresco vincitore dell'Efebo d'oro. Come ogni anno però, la serata inaugurale nel capoluogo piemontese, sarà sintomo e manifesto dell'evento stesso. Quest'anno l'apertura viene affidata ad un esordiente dietro la macchina da presa, che di esordiente pare non avere poco o nulla. Parliamo di Dustin Hoffman che con il suo Quartet, mostra l'altra faccia dell'Inghilterra senile, con una vena ironica degna del miglior Woody Allen.



Claudia Gerini
Il film riporta in auge, nei panni dei quattro protagonisti, costretti in una casa di cura, ma ancora pieni di vita ed inventiva, quattro stelle del cinema inglese come Maggie Smith (la saga di Harry Potter), Tom Courtenay (The Golden Compass), Billy Connolly (The Gulliver's Travels) e Pauline Collins (You Will Meet a Tall Dark Stranger) in un affresco dell'Upper Class londinese. A presentare l'arrivo dell'attore settantacinquenne, qui nei panni di regista, la madrina della trentesima edizione che avrà anche l'onore di presenziare alla serata finale, la romana Claudia Gerini, fresca di successo per due film italiani da tenere d'occhio: il primo, Reality di Matteo Garrone, ormai conosciuto in giro per il mondo e applaudito in ogni sua presentazione e Il comandante e la cicogna di Silvio Soldini, uscito lo scorso 18 ottobre nelle sale italiane. 

Efebo d'oro a Gianni Amelio per il letterario Il primo uomo di Camus

Jacques Gamblin

“Non si pensa ai premi quando si fa un film e i riconoscimenti arrivano come doni inaspettati…” così Gianni Amelio saluta il premio al suo ultimo film Il primo uomo (candidato per altro come papabile per Miglior Film Straniero agli Oscar 2013), entusiasta come si conviene a qualsivoglia riconoscimento del proprio operato. Dal 5 a 10 novembre comincerà il Festival Internazionale di cinema e narrativa nella siciliana Agrigento. Amelio ottiene il dovuto dopo una pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Camus e si dichiara felice di questo importante premio, l’Efebo d’oro, dopo aver conquistato il Premio Pietro Bianchi, per il contributo come giornalista cinematografico, all’ultima Mostra del cinema di Venezia “…Un premio come l’Efebo d’oro, nato nel cuore della Sicilia poi, è il coronamento di un percorso, un gesto di calore tutto speciale”.

Nino Jouglet
Un film che ruba l’essenza del romanzo, rendendolo autobiografico, come spiega Amelio, che si ritrova a raccogliere analogie con il bambino protagonista che poi altri non è se non il Camus adolescente. Un film che racconta il viaggio nel passato di un uomo che vola nella sua terra natale, l’Algeria (patria anche dello scrittore), per cercare di perorare la causa, approssimativamente vicina al sogno patriottico, e vedere così musulmani e francesi vivere in totale armonia, causa fin troppo difficile da realizzarsi negli anni ’50, in un Paese afflitto dalla guerra, ma comunque pronto a risalire la china. Il viaggio però verrà utilizzato per ritrovare la madre e il passato. Oltre al film di Amelio, che il 10 novembre avrà anche l’onere di parlare ad una platea formata da giovani agrigentini, un premio va anche ad un documentario, Terramatta di Costanza Quatriglio, un biopic (come si ama tanto dire in quest’epoca) su Vincenzo Rabito, ex analfabeta ragusano assurto a scrittore semifamoso.