TIFF 2012: The Iceman, amorevole glaciazione di un killer a pagamento

Michael Shannon

Michael Shannon da almeno un decennio, costellato di film importanti e meno, non sbaglia un colpo. Dal malato mentale in Revolutionary Road di Sam Mendes, al rapitore di fenicotteri in My Son, My Son, What Have Ye Done di Werner Herzog, fino al padre e marito apprensivo e allucinato di Take Shelter, ha sempre mostrato una qualità attoriale che pochi possono vantare. Prima al Festival di Venezia, fuori concorso, e poi ora al Toronto International Film Festival, si ritrova, grazie alla sua mimica ambigua ed inquietante, ad impersonare in The Iceman un killer spietato dalla facciata amorevole, il classico uomo comune. Ariel Vromen, regista israeliano, è nuovo dietro la macchina da presa, ma da sempre creativo molto attivo tanto da essere stato fautore e fattore aggiunto del successo di film come 300 o Il fantasma dell'opera.

Michael Shannon e Ray Liotta
Qui il regista decide di pescare dal vero, ispirandosi a fatti realmente accaduti, giostrando la vicenda come tempo addietro aveva fatto il Cronenberg di A History of Violence, partendo da Richard Kuklinski, un sicario al servizio del boss mafioso Romy Dameo (Ray Liotta) e dal passato burrascoso presentato al mondo e alla sua stessa famiglia come abile agente finanziario, alibi che gli consente di celare ingenti somme di denaro guadagnate attraverso gli omicidi. Ovviamente, come ogni storia che si rispetti, questo gioco di Kuklinski finisce per degenerare, coinvolgendo anche chi gli sta vicino. Nel cast di attori tutti eccellenti nelle loro parti, anche Winona Ryder, Chris Evans, Stephen Dorff e James Franco. Il film è uscito in patria lo scorso 30 agosto, mentre per vederlo in Italia, a causa della poca appetibilità per il pubblico nostrano, dovremmo aspettare il 2013.


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