Michael Shannon |
Michael
Shannon da almeno un decennio, costellato di film importanti e meno,
non sbaglia un colpo. Dal malato mentale in Revolutionary Road di Sam
Mendes, al rapitore di fenicotteri in My Son, My Son, What Have Ye
Done di Werner Herzog, fino al padre e marito apprensivo e allucinato
di Take Shelter, ha sempre mostrato una qualità attoriale che pochi
possono vantare. Prima al Festival di Venezia, fuori concorso, e poi
ora al Toronto International Film Festival, si ritrova, grazie alla
sua mimica ambigua ed inquietante, ad impersonare in The Iceman un killer spietato dalla facciata amorevole, il classico uomo comune. Ariel Vromen,
regista israeliano, è nuovo dietro la macchina da presa, ma da
sempre creativo molto attivo tanto da essere stato fautore e fattore
aggiunto del successo di film come 300 o Il fantasma dell'opera.
Michael Shannon e Ray Liotta |
Qui il
regista decide di pescare dal vero, ispirandosi a fatti realmente
accaduti, giostrando la vicenda come tempo addietro aveva fatto il
Cronenberg di A History of Violence, partendo da Richard Kuklinski,
un sicario al servizio del boss mafioso Romy Dameo (Ray Liotta) e dal
passato burrascoso presentato al mondo e alla sua stessa famiglia
come abile agente finanziario, alibi che gli consente di celare
ingenti somme di denaro guadagnate attraverso gli omicidi.
Ovviamente, come ogni storia che si rispetti, questo gioco di
Kuklinski finisce per degenerare, coinvolgendo anche chi gli sta
vicino. Nel cast di attori tutti eccellenti nelle loro parti, anche
Winona Ryder, Chris Evans, Stephen Dorff e James Franco. Il film è
uscito in patria lo scorso 30 agosto, mentre per vederlo in Italia, a
causa della poca appetibilità per il pubblico nostrano, dovremmo
aspettare il 2013.
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