NYFF 2012: You Ain't Seen Nothin' Yet ovvero quando il cinema si inchina a Resnais

Un'immagine del film

È uno dei film visivamente più interessanti di tutto il New York Film Festival e non poteva essere diversamente, visto che dietro la macchina da presa troviamo uno che il cinema più che farlo l’ha scritto. Alain Resnais ormai sono anni, tanti anni, che fa questo mestiere e come ogni anno, nonostante i suoi 90 compleanni, sforna l’ennesimo film da studiare, guardare e prendere come esempio. Lo avevamo già ammirato a Cannes 2012, alla kermesse, quando sul tappeto aveva accompagnato i suoi attori. You Ain’t Seen Nothin' Yet (Vous n’avez ancore rien vu) crea un saggio di come il cinema deve essere fatto, sospinto non solo dalla tecnica, ma anche dalla passione che ne scaturisce.

Mathieu Amalric
La storia gira tutta attorno al mito di Orfeo ed Euridice; Antoine, drammaturgo di professione, ormai prossimo alla morte, chiama nella sua umile dimora amici e conoscenti, tutti attori e tutti uomini e donne che in un modo o nell’altro hanno preso parte alla sua tragedia, appunto l’Euridice. Per far sì che la nuova versione vada in scena con tutti i crismi, anche senza il suo apporto, Antoine registra un video dove chiede a questi attori di portare la loro esperienza al servizio di una giovane compagnia che sta mettendo in scena l’opera. Un affresco teatrale che al cinema fa sempre bene e che mostra al mondo quanta passione e tenacia metta questo quasi centenario cineasta.


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