La locandina del film |
Shining
è sempre stato nell'immaginario collettivo il film horror per
eccellenza, con qualche amante del genere che devia per ovvie ragioni
verso L'esorcista. Questo film però non è solo un'opera
d'arte o un prodotto di sicuro fascino, ma anche un cofanetto pieno
zeppo di simbolismi e messaggi occulti e occultati. Stanley Kubrick
nel 1980 realizza questi immenso film di genere inserendo, ormai è
risaputo, richiami ad avvenimenti successi nell'arco della storia.
Room 237 di Rodney Asher presenta a New York questo film di
montaggio dove spiega i veri messaggi che Kubrick ha voluto esprimere
nell'opera. Dall'Overlook Hotel alla stanza 237 che quando il piccolo
Danny apre, scatena, come fosse un vaso di Pandora, tutto il male
racchiuso in quello sperduto posto, mentre Jack scatena la sua furia
al ritmo di “Il mattino ha l'oro in bocca”.
Un'immagine di Shining |
Questo film
secondo Asher non racchiuderebbe fotogrammi nascosti o messaggi
subliminali, ma piccoli dettagli che appaiono e scompaiono, come il
volto di Kubrick tra le nuvole, quello di Hitler e persino
un'erezione. Sintomaticamente, nel profondo, il film parla dei
soprusi subiti dagli Indiani d'America e dell'Olocausto protratto
sugli Ebrei. Punto principale però è la teoria secondo cui
l'allunaggio sia frutto della fantasia dello stesso regista che girò
le sequenze dello sbarco nel 1969. La Room 237 è proprio l'indizio
principale, infatti la Stanza 237 è anche chiamata Moon Room, ovvero
la stanza della Luna. Un passaggio obbligatorio questo film, per chi
ama Kubrick e Shining, ma un doveroso omaggio per chi non ha
ancora conosciuto la maestria di questo genio che non lasciava nulla
al caso.
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