Searching For Sugar Man al Biografilm Festival: il docu-film che tutti vogliono vedere

Sixto Diaz Rodriguez
Difficilmente potrete vedere nelle sale cinematografiche italiane documentari di qualsiasi genere, a meno che non si trattino di circuiti settoriali dediti alla promozione della settima arte, ma la fama che in giro per il mondo sta raccogliendo questo interessante doc musicale, ha spinto alcuni esercenti italiani (uno su tutti lo Space Cinema), a proporlo nelle proprie sale, dal 10 al 12 giugno. 
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Il film in questione è Searching For Sugar Man, partito dall’anteprima nazionale al Sundance Film Festival, volato in giro per il mondo facendo incetta di premi fino al tanto agognato Oscar al Miglior Documentario, per essere infine raccolto nel nostro Stivale dal Biografilm Festival per l’anteprima nazionale il 7 giugno.

Questo film di settore, narra le vicissitudini del grande Sixto Díaz Rodríguez, meglio
Il regista Malik Bendjelloul
conosciuto con l’appellativo di Jesus Rodríguez. Cantautore statunitense nato nella povertà che viene scoperto da una casa discografica con la quale pubblica il suo primo album, Cold Fact, vero e proprio buco nell’acqua in terra natia. Come il secondo Coming From Reality, del resto, anch’esso una semi delusione che lo portò alla rescissione del contratto con la casa discografica e un ritorno al lavoro duro per riuscire a sopravvivere. Ormai rassegnato alla sua resa musicale, i suoi album fanno il giro del mondo, vendendo migliaia di copie soprattutto in Australia e Sud Africa, emergendo come vero e proprio punto di riferimento per la lotta contro l’Apartheid.


La locandina del docu-film
Il regista svedese-algerino Malik Bendjelloul romanza la storia di questo inaspettato guru del rock in un’opera carica di significati, non solo musicali, ma sociali, alimentati dagli splendidi arrangiamenti musicali del cantautore statunitense. Un connubio di fedele ricostruzione per i fan accaniti dell’artista e di tecnica cinematografica per chi ama la musica in immagini. Portato in Italia con il titolo inspiegabilmente abbreviato a Sugar Man (ma ormai ci siamo abituati) riesce nell’intento di creare un precedente fruttuoso che potrebbe riportare in auge quel sottogenere chiamato docu-film, da anni relegato a circuiti piccoli e poco frequentati, o assolutamente d’elite. Un plauso alla Unipol Biografilm Collectiom riuscita nell’intento di promuoverlo a livello nazionale.

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