Un'immagine di Inbred |
Sabato 3
novembre si è conclusa l'ultima edizione del Ravenna Nightmare
FilmFest, rassegna dedicata al cinema di mezzanotte, a quel cinema
che prende dall'orrore e si espande fino alla pura atmosfera scura e
oscura, delineando uno dei generi maggiormente amati nel panorama
mondiale. La sei giorni emiliana ha visto passare svariati film, non
per forza dedicati a mostri o a situazioni classiche del cinema
horror, consacrando infine con l'Anello d'oro, Inbred di
Alex Chandon, film che ricorda per la truculenza Hostel di
Eli Roth, ma con una vena ironica che lascia spazio anche ad
un'angoscia che accompagna lo spettatore per tutto il film. Una
pellicola splatter sicuramente che porta due tutori e quattro giovani
emarginati costretti ai lavori socialmente utili per le loro bravate,
in una tranquilla campagna dello Yorkshire.
Un'immagine di Kellerkind |
I
sei malcapitati capiranno presto che i singolari abitanti del
villaggio dove alloggiano, deformi e burberi, non sono per nulla
inclini alle novità e quindi ai forestieri. Comincia quindi un gioco
al massacro, condito da un abile uso del makeup e da un'ironia sempre
presente che smorza la visione di sangue, frattaglie e quant'altro
differenziandosi così dal già citato Hostel.
Il finale risulta però molto simile al “nostro” At the
End of the Day di Cosimo Alemà.
Premio al miglior cortometraggio invece a Kellerkind per
“l'atavica diffidenza nei
confronti della realtà”. Poi due menzioni speciali a Zombadings
1: Remington and the Curse of Zombadings di
Jade Castro “Per la capacità di mescolare lo zombie movie e la
tematica gay, lo humor e l'horro giapponese” e al corto Monster
Don't Exist di Paul Urkijo per
“Il linguaggio non codificato ai canoni del genere”. La giuria
era composta dal regista Miguel Ángel
Vivas (vincitore della passata edizione con Secuestrados),
dal fondatore della rivista Nocturno Cinema Manlio Gomarasca e dal
critico Davide Turrini.
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