Torino Film Festival: Paolo Virzì è il nuovo direttore, arriva l'erede di Monicelli

Paolo Virzì

L’onere, l’onore e la patata bollente della presidenza del Torino Film Festival va a Paolo Virzì. Tempo addietro avevamo parlato del forfait per motivi lavorativi (o non) di Gabriele Salvatores, dopo la dipartita professionale e quadriennale di Gianni Amelio, ora tocca ad un regista completamente agli antipodi rispetto ai due colleghi citati o al precedente capogruppo Nanni Moretti. 

Virzì è il classico e forse l’ultimo vero portabandiera della commedia all’italiana, colui che si porta sulle spalle nomi importanti come Mario Monicelli o Dino Risi, ovviamente con le dovute differenze. Dopo i dissapori con il festival di Roma, motivo della gatta da pelare che avrebbe interessato il nuovo direttore, Torino si appresta a confezionare la sua nuova edizione, affastellato proprio alla manifestazione capitolina.




L'ex direttore Gianni Amelio
L’Assemblea dei Soci Fondatori del Museo del Cinema di Torino ha dunque decretato il regista, assurto a rango importante con Ovosodo e consacrato con Tutta la vita davanti, come nuovo direttore artistico sotto la Mole. Fondamentalmente permane l’Amelio pensiero visto che ai tempi della sua formazione, proprio il regista de Il primo uomo gli aveva fatto da mentore, ma quello che mette qualche dubbio sulla sua nomina, nonostante i legami con Torino siano forti, è la sua scarsa esperienza per poter rappresentare un evento così importante e inoltre navigante in non buone acque, sempre per via, per colpa, dei battibecchi con l’evento romano. Però certamente porta un po’ di freschezza, sia per la sua relativamente giovane età, sia per la sua visione da commedia amara che lo contraddistingue dai suoi primi film. Attendiamo quindi il responso.

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