Un'immagine di In the House |
Il Toronto
Internation Film Festival, a differenza di molte manifestazioni
legate al mondo cinematografico, non è diviso in sezioni per
favorire questo o quel vincitore. Il suo scopo è ampliare il bacino
mediatico dei film che si appoggiano all'evento per lanciare il
proprio film a livello internazionale. Questo però non vieta agli
organizzatori del festival di premiare con selezioni speciali o
gradimenti del pubblico quelli che si ritengono essere i film che
hanno avuto un impatto più forte nella critica e nel pubblico.
Iniziamo con il Premio della Critica Internazionale. Il premio, nella
sezione Special Presentation è andato a In the House
di Francois Ozon perchè “Ha raccontato un intrattenimento che
trascende la distinzione tra il raccontare storie e la storia stessa
e che rappresenta con una giocosa complessità le tragedie della vita
con la consolazione dell'arte”.
Jennifer Lawrence e Bradley Cooper |
Call Girl
di Mikael Marcimain si è
aggiudicato il secondo premio speciale sempre dalla critica per aver
“provocato un'intensa reminiscenza dell'american thriller degli
anni '70, tracciando un ritratto di un mondo oscuro che coinvolge i
diritti delle donne e la corruzione politica”. Il Premio del
Pubblico, forse il più ambito, visto il palcoscenico sfruttabile nel
mercato distributivo, va a Silver Linings Playbook
di David O. Russell con una coppia di interpreti veramente
all'altezza, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. Il secondo posto ex
equo va ad Argo di Ben
Affleck e Zaytoun di
Eran Riklis. Per la sezione Midnight Madness il pubblico ha puntato
su Seven Psychopaths
di Martin McDonagh seguito da John Dies at the End
di Don Coscarelli. Chiudono i premi ai cortometraggi: Artifact
di Bartholomew Cubbins è il
vincitore, seguito a ruota dai secondi posti di Storm
Surfers 3D di Christopher Nelius
e Justin McMillan e Revolution di
Rob Stewart.
Joseph Gordon-Levitt in Looper |
Aggiungiamo
dei nostri premi fittizi, elencando tra tutti i film presentati al
festival (più di 70 pellicole), i miglior 15 che secondo noi o per
immagine o per soggetto hanno caratterizzato e caratterizzeranno il
futuro prossimo. Partiamo dal film d'apertura Looper
di Rian Johnson, Byzantium
di Neil Jordan, Caught in the Web
di Chen Kaige, Cloud Atlas
dei fratelli Wachowski, End of Watch
di David Ayer, The Iceman
di Ariel Vromen, Imogene
di Robert Pulcini e Shari Springer Bergman, Much Ado About Nothing di Joss Whedon, The Perks of Being a Wallflower di
Stephen Chbosky, Reality di
Matteo Garrone, Tai Chi 0 di Stephen Fung, To the Wonder
di Terence Malick, Thermae Romae
di Hideki Takeuchi, Dredd 3D
di Pete Travis e Aftershock di
Nicolas Lopez. Molti per intensità, altri per eclettismo, altri
ancora per l'attesa che si crea di fronte ai loro intepreti,
tralasciando quelli che dalla critica e dal pubblico sono già stati
premiati.
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