TIFF 2012: vincitori, vinti e i migliori 15 film consigliati da noi

Un'immagine di In the House

Il Toronto Internation Film Festival, a differenza di molte manifestazioni legate al mondo cinematografico, non è diviso in sezioni per favorire questo o quel vincitore. Il suo scopo è ampliare il bacino mediatico dei film che si appoggiano all'evento per lanciare il proprio film a livello internazionale. Questo però non vieta agli organizzatori del festival di premiare con selezioni speciali o gradimenti del pubblico quelli che si ritengono essere i film che hanno avuto un impatto più forte nella critica e nel pubblico. Iniziamo con il Premio della Critica Internazionale. Il premio, nella sezione Special Presentation è andato a In the House di Francois Ozon perchè “Ha raccontato un intrattenimento che trascende la distinzione tra il raccontare storie e la storia stessa e che rappresenta con una giocosa complessità le tragedie della vita con la consolazione dell'arte”.

Jennifer Lawrence e Bradley Cooper
Call Girl di Mikael Marcimain si è aggiudicato il secondo premio speciale sempre dalla critica per aver “provocato un'intensa reminiscenza dell'american thriller degli anni '70, tracciando un ritratto di un mondo oscuro che coinvolge i diritti delle donne e la corruzione politica”. Il Premio del Pubblico, forse il più ambito, visto il palcoscenico sfruttabile nel mercato distributivo, va a Silver Linings Playbook di David O. Russell con una coppia di interpreti veramente all'altezza, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. Il secondo posto ex equo va ad Argo di Ben Affleck e Zaytoun di Eran Riklis. Per la sezione Midnight Madness il pubblico ha puntato su Seven Psychopaths di Martin McDonagh seguito da John Dies at the End di Don Coscarelli. Chiudono i premi ai cortometraggi: Artifact di Bartholomew Cubbins è il vincitore, seguito a ruota dai secondi posti di Storm Surfers 3D di Christopher Nelius e Justin McMillan e Revolution di Rob Stewart.

Joseph Gordon-Levitt in Looper
Aggiungiamo dei nostri premi fittizi, elencando tra tutti i film presentati al festival (più di 70 pellicole), i miglior 15 che secondo noi o per immagine o per soggetto hanno caratterizzato e caratterizzeranno il futuro prossimo. Partiamo dal film d'apertura Looper di Rian Johnson, Byzantium di Neil Jordan, Caught in the Web di Chen Kaige, Cloud Atlas dei fratelli Wachowski, End of Watch di David Ayer, The Iceman di Ariel Vromen, Imogene di Robert Pulcini e Shari Springer Bergman, Much Ado About Nothing di Joss Whedon, The Perks of Being a Wallflower di Stephen Chbosky, Reality di Matteo Garrone, Tai Chi 0 di Stephen Fung, To the Wonder di Terence Malick, Thermae Romae di Hideki Takeuchi, Dredd 3D di Pete Travis e Aftershock di Nicolas Lopez. Molti per intensità, altri per eclettismo, altri ancora per l'attesa che si crea di fronte ai loro intepreti, tralasciando quelli che dalla critica e dal pubblico sono già stati premiati.

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